L'occhio come mestiere

Mostra al MAXXI di Roma (04.05.22 - 18.09.22) che racconta la carriera di Gianni Berengo Gardin. Curata da Margherita Guccione e Alessandra Mauro

L'occhio come mestiere è un libro del 1970 curato da Cesare Colombo che raccoglieva un'antologia di immagini di Gianni Berengo Gardin, testimoniando l'importanza del suo sguardo, del suo metodo e del suo mestiere per narrare il suo tempo attraverso le immagini.

La mostra del MAXXI parte da li per raccogliere oltre 200 fotografie.

La ricerca visiva di Berengo Gardin ha alcune costanti: guarda alla realtà creando richiami e risonanze che vanno al di là del soggetto e del tempo specifico; ha un approccio narrativo e non meramente descrittivo; la fotografia è intesa come documento anche se puntellata da dettagli spiazzanti e ironici.

Berengo Gardin al MAXII nel 2022

Progetto Grandi Navi 2013 Il progetto Grandi Navi del 2013

Treno Roma-Milano, 1991 Una delle foto più belle, per me, di Berengo Gardin. Sul treno Roma-Milano nel 1991, un gioco di riflessi che mostra persone che dormono, o che leggono, mentre una passeggera guarda in macchina con uno sguardo inquisitorio. L'intreccio delle immagini, ma soprattutto il meraviglioso sguardo della donna, creano una girandola di emozioni

Bambina corre a Venezia Altro scatto magistrale dove una ragazza corre in piazza san Marco in mezzo a piccioni. Le forme della donna si confondono con quelle dei piccioni creando un effetto uomo-animale che Berengo Gardin esplora anche in altri scatti (come il cane a Siena)

Leone di Venezia nonostante il campo largo, il Leone di Venezia è perfettamente visibile e cattura l'attenzione principale nella composizione

Lucca Lucca

Paesi Ma che guardano? Ritratto meraviglioso dei paesi italiani (qui siamo nel lazio, nel viterbese se ricordo bene)

Berengo Gardin al MAXII nel 2022 uno scatto che non conoscevo che mi ha colpito molto. Siamo nelle Marche nel 1977. Una ragazza è in posa, seduta, in una casa "antica", barocca, piena di cose vecchie. La ragazza è immobile, braccia giunte, con una maglietta niente affatto "classica". Mi dà l'idea di disagio, di voglia di ribellione, di obbedienza forzata.

Alto Adige uno scatto direi ironico di Berengo Gardin. Tutti i personaggi sono di spalle, rivolti verso le montagne. L'idea è quella di una specie di drive-in, di gente che si ferma in contemplazione del paesaggio, che sono le meravigliose vette delle alpi.

pubblicazioni le copertine delle numorosissime pubblicazioni di Berengo Gardin (250 in 70 anni di carriera)

Berengo Gardin al MAXII nel 2022 Berengo Gardin al MAXII nel 2022

Preso il booklet informativo della mostra e il volume Berengo Gardin all'Olivetti.

Per l'occasione il MAXXI ha realizzato anche un podcast con la voce del Berengo Gardin che racconta per sommi capi la sua storia. link

Appunti dal podcast:

  • io non sono un artista
  • Romeo Martinez criticondinfotografia sdirettore di camera
  • Bello ha a che fare con l’estetica . Buona vuol dire che magri è tecnicamente non a posto ma ti da qualcosa, sensazioni, racconti, emozioni. 
  • Manicomi. Non fotografare la malattia ma le condizioni in cui erano tenuti i malati
  • Io volevo fare documentazione non artista
  • La foto d’arte è estetica e basta è vuota. La foto di documentazione. Documenta