Introduzione a Cinema e Città - Il cinema è importante!

Cinema e Città

Buonasera a tutti,

Benvenuti a questa serata di “Lezioni di Cinema” e l’incontro di stasera si intitola “Cinema e Città, come l’arte cinematografica definisce gli spazi urbani dalla Metropolis di Fritz Lang alla Hong Kong di Wong Kar-Wai.”

Ormai è già qualche anno che salgo su questi palchi ma se non mi conoscete ha senso presentarmi perché al contrario degli altri relatori che avete visto e che vedrete in questa rassegna, io ho un curriculum che non è basato sul cinema o sulla critica cinematografica. Nella vita infatti faccio tutt’altro e il mio approccio al mezzo cinematografico, oltre ad essere autodidatta, è anche più spostato sugli effetti del cinema, sull’importanza sociale del cinema.

Per questo, la serata che abbiamo organizzato per stasera sarà un po’ diversa. Non faremo infatti un approfondimento verticale su un regista straniero, ma guarderemo il lavoro di molti registi stranieri, molti dei quali avrebbero anche meritato una “lezione” a sé.

Come avete sentito dal titolo, ci sarà Fritz Lang e Wong Kar-Wai ma anche un altro paio di sorprese che spero possano interessarvi.

Il fil Rouge che unisce tutti costoro è “la città”, gli “agglomerati urbani”, come il cinema ha raccontato ma anche costruito e immaginato gli spazi delle nostre metropoli o, più semplicemente, delle nostre città. Faremo una sorta di viaggio insieme, toccando tutte le longitudini e tutte le ere, dalla scoperta del cinema a fine ottocento fino al 2021.

Ma consentitemi ancora un minuto di premessa per rispondere a una domanda che potrebbe sorgere: perché? Perché è importante osservare come il cinema racconta e immagina le città.

La risposta è questa: perché il cinema è importante

Perché fare tutto ciò? La risposta è facile: perché il cinema è importante! Come gli altri media, più degli altri media, il cinema è in grado di raccontare la società ma anche di definirla e di definirne i pensieri e i comportamenti. Il mix fra immagini e sonoro, e il movimento, e il montaggio… creano un processo di coinvolgimento e di immedesimazione che non soltanto ci rende percepibile una vicenda ma ci trasmette, nel profondo, valori e (dis)valori.

Di esempi ce ne sono molti. Qui ne racconto uno.

Come tutti gli anni, anche nel 2021 sono stato al Festival del Cinema Ritrovato di Bologna (a proposito, andate al Festival del cinema ritrovato di Bologna, di solito a fine giugno, quest’anno a luglio, vedremo nel 2022; dove è possibile vedere grandi film in un contesto che sprizza cinefilia da tutti i pori).

Comunque, a Bologna ho visto due film diretti da George Stevens, un onesto lavoratore di Hollywood, con Spencer Tracy e Kathrine Hepburn. Nel pensare ad una premessa a questa serata, mi è venuto in mente un altro film dove recitano Spencer Tracy e Kathrine Hepburn.

Ma fatemi raccontare la storia.

IMMAGINE

Siamo nel 1958 in Virginia, Stati Uniti. I signori della foto sono Mildred Jeter e Richard Loving che decidono di sposarsi. Ma in Virginia, come in molti altri stati degli Stati Uniti, non si può fare. I matrimoni fra persone di etnie diverse sono proibiti. I due allora si sposano a Washington e poi tornano in Virginia dove vanno a vivere insieme. A qualcuno quella convivenza non deve essere piaciuta perché parte una soffiata alla polizia che una notte fa irruzione nella casa dei Loving e arresta la coppia. La legge della Virginia li condanna ad un anno di reclusione o a 25 anni di esilio.

C’è voluto fino al 1967 perché i due riuscissero a far valere i loro diritti e far annullare quella sentenza dalla Corte Suprema.

Ma si sa, le leggi sono lo specchio della società e i pregiudizi contro i matrimoni misti non cessano per decreto della Corte Suprema.

E il problema dell’integrazione razziale resta aperto per molti anni e lo è ancora oggi come dimostra il caso di George Floyd dell’anno scorso.

Comunque torniamo al 1967, quando si viene osteggiati (e arrestati) se ci si unisce in matrimonio con una persona di etnia diversa. In questo contesto, nel 1967, STANLEY KRAMER decide di produrre e di dirigere INDOVINA CHI VIENE A CENA?.

Stanley Kramer, è il primo regista straniero che guardiamo stasera, è nato nel 1913 e morto nel 2001, è un altro onesto lavoratore di Hollywood, produttore di Mezzogiorno di fuoco e regista di varie pellicole con grandi star fatte per portare gente al cinema ma anche per lanciare dei messaggi. (Kramer è anche produttore e regista de La parete di fango dove un giovanissimo Sidney Poiter (nero) fa coppia con Tony Curtis (bianco e razzista) e devono salvarsi insieme da una serie di circostanze.

In Indovina chi viene a cena? due giovani, lei bianca e lui nero, decidono di sposarsi ma devono affrontare le resistenze dei genitori di lei e di lui. Il film è leggero, quasi comico a volte, ma con un finale potentissimo.

In più, Spencer Tracy che è anche gravemente malato e morirà poche settimane dopo la fine delle riprese, aggiunge un tocco di epicità alla situazione.

Nel finale, Spencer Tracy parla ai due ragazzi ma in realtà parla all’America intera, ad una America ancora divisa e segregata, lanciando un potente messaggio di inclusione e accettazione che ci evidenzia la potenza del mezzo cinematografico.

Ecco Spencer Tracy con la voce e l’interpretazione di Corrado Gaipa.

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altre note

Del 1963 Spencer Tracy era malato con un collasso dietro l’altro. Nel 1966, Kramer annuncia che Tracy farà un nuovo film, insieme alla Hepburn ma tutti pensavano che Tracy fosse in punto di morte (Kramer non trovò neanche una compagnia di assicurazioni).

Le riprese iniziarono il 19 febbraio 1967 e finirono il 26 maggio 1967. Spencer Tracy morì il 10 giugno 1967, per un attacco cardiaco. Fu candidato postumo all’oscar ma non lo vinse (vinse invece Rod Steiger). Vinse invece la Hepburn come miglior attrice.