Solido film di genere con Peter Lorre. Un finale non proprio convincente con un cambio di registro che non credo adatto (il poliziotto che guarda in camera e scherza con la "mano")
Quando il pianista in carrozzella Francis Ingram viene trovato morto, i sospetti ricadono sul suo entourage: potrebbe essere stata la sua infermiera Julie, o il suo segretario Cummins, o l’eterno gregario Bruce, segretamente innamorato di Julie? Quando il testamento di Ingram designa Julie unica erede, la famiglia del defunto si fa venire delle idee, come la materializzazione di un testamento ‘precedente’ (e non ancora scritto), mentre Cummins inizia a preoccuparsi sempre più per la sua biblioteca, dato che chiunque erediti la casa finirà per entrare in possesso anche di quei tesori… All’epoca di The Beast with Five Fingers il tipo di Peter Lorre era già stato scolpito nella pietra, ed era quanto di più lontano dal buonsenso e dalla rispettabilità. Nonostante il sapiente lavoro sulla sceneggiatura del grande moralista del cinema di genere Curt Siodmak, la grande domanda in The Beast with Five Fingers non è mai stata “Chi ha ucciso Francis Ingram?”, ma sempre “Come interpreterà Lorre il colpevole Hilary Cummins, e come appariranno tutti gli altri in rapporto a lui?”. In questo caso non tutta la follia di Cummins è espressa da quella che è la specialità di Lorre in chiave horror, ovvero un’anima in pena con la grazia di un sonnambulo. Alcuni effetti speciali d’eccellente fattura e la formidabile eleganza della regia di Robert Florey aggiungono ulteriori livelli a questa performance particolarmente sopra le righe. Con il senno di poi è difficile non intravedere in questo assalto carico d’angoscia ai nervi degli spettatori i problemi personali che affliggevano Lorre all’epoca: la Warner aveva tagliato i ponti, lasciandolo andare alla deriva mentre la sua carriera entrava in una fase di stanca; la sua risaputa amicizia con Bertolt Brecht e le sue convinzioni di sinistra, inoltre, rendevano sempre più rischioso per lui vivere e lavorare a Hollywood.
Olaf Möller
CAST AND CREDITS Sog.: dal racconto omonimo (1919) di William Fryer Harvey. Scen.: Curt Siodmak, Harold Goldman. F.: Wesley Anderson. M.: Frank Magee. Scgf.: Stanley Fleischer, Bertram Tuttle. Mus.: Max Steiner. Int.: Robert Alda (Bruce Conrad), Andrea King (Julie Holden), Peter Lorre (Hilary Cummins), Victor Francen (Francis Ingram), J. Carrol Naish (Ovidio Castanio), Charles Dingle (Raymond Arlington), John Alvin (Donald Arlington), David Hoffman (Duprex). Prod.: William Jacobs per Warner Bros. Pictures – 35mm. D.: 88’
IN BREVE Titolo Italiano [Il mistero delle cinque dita] Regia: Robert Florey Anno: 1946 Paese: USA Durata: 88' Versione del film Versione inglese
Audio Sonoro Edizione 2022 Sezione PETER LORRE, STRANIERO IN TERRA STRANIERA SCHEDA COMPLETA
cose fatte piatto kebab davanti all'Arlecchino consente di mangiare proteine e verdure senza c...
Made By Human Race. 2022, powered by Jekyll Garden