Il film inizia a bordo di un camion pieno di cose e gente. Poi la gente scende e si mettono a montare un tenda. È un circo. Il film finisce con il circo che viene smontato. Non succedono molte cose in questo film ma pare evidente che sia un documento straordinario su un pezzo di India. Il cinema serve a ricordare come erano le cose. Ad esempio, alla cassa del circo, dove lo spettatore infila una mano con i soldi che vengono presi dal cassiere che restituisce un biglietto.
Unica nota diversa, sul finire del film, i primi piani di circensi che ricordano di quando sono stati staccati dalle loro famiglie (o venduti…). I bambini che sono oggi nel circo, non vanno a scuola e sono analfabeti (infatti c'è una scena dove i bambini dettano le loro lettere a casa ad uno scrivano)
Altra sequenza straniante è un montaggio alternato fra un uomo e una scimmia che si truccano (forse a testimaniare che nel circo gli uomini sono come bestie?)
C'è una canzone mandata per intero durante una festa. La canta una ragazza circense e racconta una storia triste. Qui c'è qualche minuto di registrazione -> SCARICA FILE AUDIO
Il restauro ha utilizzato il migliore elemento sopravvissuto, un controtipo negativo stampato da una copia 35mm conservata presso il National Film Archive of India. L’elemento è stato scannerizzato in 4K e il restauro è stato realizzato presso Prassad Corporation Pvt. Ltd.’s Post Studios, Chennai e il laboratorio L’Immagine Ritrovata.
Le immagini si dispiegano come un raga hindustani, un viaggio in un mondo mistico dove reale e irreale si fondono alla perfezione, dove genere e forma non hanno confini, una fantasticheria contemplativa e meditativa in un linguaggio visivo unico: questo è Aravindan. Thamp̄ di Aravindan Govindan è un film poetico e allegorico che esplora con delicatezza la transitorietà delle relazioni umane e lo sradicamento degli emarginati osservando gli effetti dell’arrivo di un circo itinerante nella vita bucolica di un villaggio sulle rive di un fiume. Nello stile del cinéma vérité, Aravindan riunì una vera troupe di artisti circensi e si recò insieme a loro nel villaggio di Thirunavaya sulle rive del fiume Bharathapuzha. Il primo giorno fu allestito il circo e tutti gli abitanti furono invitati allo spettacolo. Aravindan disse in un’intervista: “Non avevamo una sceneggiatura e abbiamo filmato tutto in tempo reale… Molti non avevano mai visto un circo. Abbiamo ripreso le loro reazioni a ciò che vedevano. Dopo l’esitazione iniziale si sono dimenticati delle luci e delle riprese e si sono lasciati coinvolgere completamente dallo spettacolo”. Per tre giorni il circo è al centro della vita del villaggio, ma presto gli abitanti perdono interesse e passano ai preparativi per una festa locale. Così la troupe fa i bagagli e se ne va senza lasciare traccia. Alienato dal proprio ambiente, un giovane del villaggio si arrampica sul camion in partenza nella speranza di sfuggire al proprio scontento abbracciando la vita nomade dei circensi. La bellezza del film sta nei silenzi riflessivi, nello sguardo profondamente attento ma garbato della macchina da presa: il pathos degli artisti – impegnati nelle loro mansioni quotidiane o ripresi in maniera più esplicita in impassibili primi piani mentre parlano direttamente alla macchina da presa – si contrappone all’innocente meraviglia del pubblico affascinato del villaggio, in immagini in bianco e nero che restano dentro a lungo, anche dopo che il circo ha sbaraccato.
Shivendra Singh Dungarpur
CAST AND CREDITS Sog.: Aravindan Govindan. F.: Shaji N. Karun. M.: A. Ramesan. Mus.: Kavalam Narayana Panicker, M.G. Radhakrishnan. Int.: Bharath Gopi, Nedumudi Venu, D.P. Nair, Sreedharan Chambad, Jalaja, Murikkoli Krishnan, Shreeraman, Kottara Gopalakrishnan, Njeralath Rama Poduval. Prod.: Kollam; K. Ravindranathan Nai per General Pictures Corporation. DCP. Bn.
IN BREVE Titolo Internazionale The Circus Tent Regia: Aravindan Govindan Anno: 1978 Paese: India Durata: 129' Versione del film Versione malayalam con sottotitoli inglesi
Audio Sonoro Edizione 2022 Sezione CINEMALIBERO
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