Sabine Weiss

Bio

Simon Weiss (nata Weber nel 1924) è una fotografa della Svizzera francofona, che si trasferì a Parigi a 20 anni, dove rimarrà per tutta la vita (è morta nel 2021).

Inizia ad appassionarsi alla fotografia da giovannissima, fa l'apprendista in uno studio e riceve la qualifica di fotografa nel 1945. Poi, spostatasi a Parigi, collabora con altri fotografi e agenzie (la Rapho Agency dove l'unica altra donna era Janine Niepce).

La mostra alla Tre Oci di Venezia è una grande retrospettiva, curata dalla stessa Weiss che però è morta prima dell'apertura.

Il lavoro di Weiss viene annoverato alla categoria di fotografia umanistafotografia umanista
Corrente della fotografia francese, dalla seconda guerra mondiale fino agli anni '60.
La fotografia umanista osserva il quotidiano, la strada e, principalmente, le classi più deboli, cercando di ca...
. Lei però in realtà ha fatto di tutto: dal reportage, alle foto di moda, ai ritratti. Di fatto, scattava fotografie per vivere.

Weiss fu anche invitata a prendere parte a The Family of ManThe Family of Man
Esposizione organizzata da MoMA di New York dal 24 gennaio all'8 maggio 1955 curata da Edward Steichen, al tempo direttore del dipartimento di fotografia del museo.


This ambitious exhibition, w...
, una importante esposizione al MoMA di New York del 1955 che esplora gli "aspetti universali dell'esperienza del genere umano".

Sabine Weiss non ha mai provato soggezione a svolgere un lavoro così "maschile" soprattutto in quegli anni. Nel video intervista proiettato alla mostra, c'è un passaggio dove risponde ad una domanda in proposito. Il problema, dice, erano i pesi. Si era costretti a portarsi dietro chili e chili di attrezzatura.

Foto e note

emozioni a contrasto

La foto che più mi ha colpito fra quelle proposte nella retrospettiva alla Casa dei Tre Oci di Venezia, è questa: Porte de Saint-Cloud, Parigi, 1950

Weiss ha fotografato molti gitani o poveraggi per strada. Questo bambino (o bambina?) ha il vestito logoro, il viso sporco con i capelli arruffati, il moccio al naso. Guarda la camera incusiosito, con uno sguardo dolorante, o di speranza. Tutt'altro effetto la bambina alle spalle, fuori fuoco e tagliata, anche lei con gli occhi rivolti alla fotocamera. La bambina opera a contrasto, esprimendo dinamismo (mentre il soggetto principale è molto statico) e, soprattutto, sorridendo. Due reazioni diverse di fronte al medesimo stupore dell'incontro con la tecnologia, probabilmente (siamo nel 1950) non alla loro portata.

La foto mi colpisce perché ho pensato che anche isolando i due soggetti (il bambino in primo piano e la bambina alle spalle). Insiemeperò, questa coppia dà una forza ancora più grande allo scatto e racconta una storia ancora più profonda su quel gruppo di ragazzini ritratti alla periferia di Parigi.

emergere dal buio

Weiss non è soltanto ritratto di povera gente ma anche ricerca di una espressività con la luce. Molte foto di uomini al buio con una unica fonte luminosa. L'uomo che corre (Hugh), Parigi, 1953

L'uomo in questione è il marito (Hugh Weiss) che si è prestato a fare da modello in movimento.

il punto di vista

Sempre dal punto di vista stilistico, interessante l'angolo di ripresa di alcune foto. Spesso si dice che per rendere più efficace l'esposizione, ci si deve abbassare all'altezza del soggetto. In questo e in altri scatti, Weiss rimane invece in piedi (a volte anche più in alto). L'effetto che mi pare ottenga, è quello di evidenziare ancora di più lo status di bambino.

Malta, 1955

Matrimonio gitano per Vogue, Tarascon, Francia, 1953

scatti sull'esposizione

Simone Weiss Tre Oci Venezia 2022

Simone Weiss Tre Oci Venezia 2022

Simone Weiss Tre Oci Venezia 2022