Parte da un fatto storico interessante: alla fine della guerra di secessione gli schiavi furono liberati e fu loro promessa terra. Ma gli impegni degli uomini bianchi non sono stati rispettati e i neri decidono di spostarsi verso ovest, organizzandosi in carovane. Nei terreni del sud però non restava più nessuno per lavorare i campi e quindi i latifondisti organizzano delle bande criminali per distruggere le carovane e obbligare al ritorno gli ex-schiavi. In questo contesto, fanno coppia, un solidissimo Poitier con un funambolico Harry Belafonte in un film non super ma molto convincente e appassionante.
Il debutto alla regia di Poitier con Buck and the Preacher rimane una delle sue prove più efficaci. In origine Poitier doveva limitarsi a interpretare il protagonista, ma quando emersero ‘divergenze’ con il regista iniziale, che era bianco, Poitier diede retta ai consigli dell’amico e coprotagonista Harry Belafonte e assunse anche il ruolo di regista. Ambientato alla frontiera occidentale dopo la Guerra Civile, il film è la storia di Buck, un ex soldato che guida i coloni neri nelle terre libere del West. Ma una banda di sudisti […] continua a dare alle fiamme i loro insediamenti per costringerli a tornare a lavorare sulle terre dei bianchi. In fuga dai sudisti, Buck ottiene per i suoi coloni un passaggio sicuro attraverso i territori indiani e si imbatte in un predicatore (Belafonte). Vincendo l’ostilità iniziale, i due uomini, insieme alla donna di Buck, Ruth (Ruby Dee), lanciano un’offensiva contro i sudisti che hanno derubato i coloni neri. […] Il film offre uno spaccato della storia culturale nera integrandola nel western, un genere riconoscibile con tutte le convenzioni del caso: sparatorie, inseguimenti, una brutale città di frontiera, un villaggio indiano e vasti paesaggi. La regia di Poitier si assicura di rendere omaggio all’aspra bellezza del territorio, usando campi lunghi e inquadrature dall’alto per evidenziare, alla maniera di John Ford, lo splendore naturale delle colline rocciose, dei paesaggi desertici e delle ampie pianure che si sovrappongono l’una all’altra. Ma il film brilla quando Poitier esplora i luoghi in cui si intersecano le linee culturali e politiche. […] Nonostante la fedeltà al genere western e ai suoi nobili propositi culturali, Buck and the Preacher faticò a trovare un pubblico. […] Forse i cowboy e i coloni neri erano ancora troppo distanti dalle immagini tradizionali degli afroamericani, e il senso di trionfo suggerito dal fermo-immagine che chiude il film – Buck, il Reverendo e Ruth che cavalcano verso il tramonto – era un concetto troppo estraneo al pubblico dell’epoca.
Melvin Donaldson, Black Directors in Hollywood, University of Texas Press, Austin 2003
Harry e io volevamo che i neri vedessero il film e fossero fieri di sé, fieri della loro storia. Per quanto disonesta, sgradevole e disumana fosse stata la rappresentazione di quella storia offerta dai bianchi che avevano scritto gran parte dei libri di storia che ci parlano di noi stessi, volevamo che questo film dicesse: ehi, guardate, tra noi c’erano uomini, e non erano pochi, dotati di grande coraggio, grande capacità di resistenza, grande personalità, grande convinzione. […] Era la storia di un gruppo di neri che alla fine dell’Ottocento lasciò la Louisiana alla ricerca di una terra promessa a ovest, dove non sarebbero stati schiavi di nessuno. Le forze che li guidarono, la dedizione che permise loro di sopportare le difficoltà lungo il cammino e di perseverare anche di fronte alla morte – era questa la sostanza del film.
Sidney Poitier, This Life, Alfred A. Knopf, New York 1980
CAST AND CREDITS Sog.: Ernest Kinoy, Drake Walker. Scen.: Ernest Kinoy. F.: Alex Phillips, Jr. M.: Pembroke J. Herring. Scgf.: Sydney Z. Litwack. Mus.: Benny Carter. Int.: Sidney Poitier (Buck), Harry Belafonte (il predicatore), Ruby Dee (Ruth), Cameron Mitchell (Deshay), Denny Miller (Floyd), Nita Talbot (Madame Esther), John Kelly (lo sceriffo), James McEachin (Kingston). Prod.: Joel Glickman per E & R Productions, Belafonte Enterprises. DCP. D.: 103’. Col.
IN BREVE Titolo Italiano Non predicare… spara! Regia: Sidney Poitier Anno: 1972 Paese: USA Durata: 103' Versione del film Versione inglese
Audio Sonoro Edizione 2022 Sezione RITROVATI E RESTAURATI
cose fatte piatto kebab davanti all'Arlecchino consente di mangiare proteine e verdure senza c...
Made By Human Race. 2022, powered by Jekyll Garden