Cognetti è interessante per come si pone e per che le cose che dice. Vive da qualche parte sopra i 2000 mt e poi migra in città nei mesi più freddi. Pieno di contenuti Mancuso come al solito. I due dialogano quasi alla pari sull'intelligenza delle piante.
la registrazione dell'evento
Il racconto dell'opera di Pia Pera, scrittrice lucchese che raccontò della comunità di Longomai ma anche molti testi sulla botanica. Da recuperare.
la storia dei giardini dei semplici e degli orti botanici a partire dalla metà del '500 a Pisa fra Luca Ghini, docente universitario di Bologna e Cosimo de' Medici. Davvero interessante chiacchierata per una storia molto interessante: dall'uso medico delle piante fino all'interesse più ampio alla botanica.
Simpatici e densi di contenuti sullo spreco e su come non sprecare, visto che il 70% degli sprechi alimentari in Italia e dentro le nostre famiglie.
In realtà più che di piante si parla di scienza bio ispirata: tra gli ornitotteri di Leonardo ispirati dagli uccelli; la tour Eiffel ispirata ad un femore; le resine autolavanti ispirati ai fiori di loto… Ma si parla anche di piante e del wood wide web ovvero una rete di comunicazione fra piante in grado di mandarsi messaggi (es: se c'è un problema la pianta emette una sostanza chimica che arriva, tramite radici e altro, ad altre piante che la percepiscono e si organizzano di conseguenza). C'è un libro omonimo.
L'importanza del mare e degli oceani per la vita dell'uomo.
Danovaro è co-autore della prefazione ad un libro che recita così
"Il mondo non morirà per la mancanza di meraviglie, ma per la mancanza di meraviglia". Questa citazione è generalmente attribuita allo scrittore e giornalista britannico Gilbert Keith Chesterton, ed è perfetta per descrivere ciò che sta accadendo in questo momento storico: la meraviglia, il fascino, lo stupore che dovremmo provare per le straordinarie forme di vita che ci circondano si sono affievoliti, tanto che la nostra specie svolge un ruolo devastante nell'intaccare le basi stesse della vita sulla Terra. Il tutto fingendo di ignorare che la crescita illimitata e indefinita è impossibile in un mondo dai chiari limiti bio-geofisici. Noi siamo natura constata che soprattutto noi abitanti dei paesi più ricchi del pianeta ci siamo dimenticati della nostra stretta correlazione con la natura. Per ricordarcelo, Gianfranco Bologna ci riporta là dove tutto è cominciato, al Big Bang e, in una lunga e appassionata cavalcata, ricca di aneddoti, spunti e citazioni, ci conduce dai primi organismi unicellulari ai nostri primi antenati diretti, arrivando fino all'Homo sapiens. Ci invita così a scoprire ― o a riscoprire ― come il nostro corpo contenga gli stessi elementi chimici formatisi dall'esplosione delle prime stelle e comuni a tutti gli esseri viventi. Riunisce poi le conoscenze più aggiornate di astrofisica e cosmologia, geologia e climatologia, genetica ed ecologia, sociologia ed economia, e ne evidenzia le relazioni, indispensabili per rapportarci in modo equilibrato con la natura. Ci fa comprendere, infine, le connessioni che fanno funzionare il nostro pianeta, superando gli steccati tra discipline per orientare in modo corretto le azioni che possono garantire una vera sostenibilità. Prefazione di Roberto Danovaro, Barbara Gallavotti, Barbara Mazzolai e Telmo Pievani.
Solito, grande, intervento di Adrian. Tra risate e commozione, la rassegna delle cause che metteranno fine al nostro pianeta. E comunque sia, anche l'universo è spacciato. L'importante, conclude Adrian, anche se alla fine sarà tutto nero, è fare cose, farle per noi, per l'ora e l'adesso.
i satelliti dell'ESA guardano la terra e ci dicono molte cose.
in preparazione «««< Updated upstream Agosto 20-27. IRLAND...
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